“Vanzo”, “La Città dei Bambini” e “Sacro Cuore”. Da 40 anni i servizi scolastici di Fondazione IRPEA-ETS accompagnano i più piccoli nello sviluppo di una propria identità
«Educare, dal latino ex-ducere, significa letteralmente tirare fuori, far emergere. Noi, qui, con il nostro lavoro, facciamo esattamente questo: educhiamo i bambini ad assumere da grandi un ruolo protagonista nel mondo, facendo emergere le loro attitudini e sensibilità, nel pieno rispetto di individualità e differenze». A parlare è Maria Chiara Cavaliere, direttrice dei servizi scolastici di IRPEA-ETS.
«La nostra Fondazione è attiva nel settore scolastico fin dalle sue origini.» Tutto è iniziato dal “Vanzo”, erede della tradizione educativa dei Pii Istituti che nell’85 hanno dato origine alla Fondazione, oggi nido integrato, scuola dell’infanzia e primaria paritaria, situato nel cuore di Padova. A cui, poi, nel 2004, si è aggiunta anche “La Città dei Bambini” di Rubano. «Qui abbiamo preso in carico il servizio per la fascia 3-5 anni della ex Scuola dell’Infanzia “Vendramini”, gestita dalle Religiose Elisabettine, a cui abbiamo affiancato anche un servizio all’infanzia oltre 12 mesi d’età». Nel 2022, poi, la nuova esperienza della scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” di Noventa Padovana, ceduta dalla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo che per decenni ne aveva detenuto la gestione.
«Il nostro è un approccio che si concretizza in un attento accompagnamento alla crescita oltre lo sviluppo delle competenze cognitive, che si allarga alla dimensione educativa, emozionale e relazionale. Anche per questo, trova l’apprezzamento di molte famiglie nel territorio tra Padova e provincia.»
Nel solo 2024, la rete scolastica IRPEA ha registrato infatti 379 iscrizioni tra 2 nidi integrati, 3 scuole dell’infanzia e 1 scuola primaria paritaria, ed è riuscita ad accogliere oltre 40 bambini stranieri e circa 25 con bisogni educativi speciali e con disabilità.
«Le famiglie apprezzano molto le azioni di sostegno multidisciplinare che mettiamo in campo a supporto della genitorialità. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo organizzato oltre 20 incontri con specialisti dell’età evolutiva (logopedisti, psicologi e neuropsicomotricisti) che hanno arricchito significativamente il percorso educativo».
Sul piano prettamente formativo, mentre le scuole dell’infanzia e i nidi puntano sempre più sull’attività di lettura con il progetto “Nati per Leggere”, alla primaria in questi ultimi anni la Fondazione ha scelto di dare ampio spazio al potenziamento delle lingue straniere, delle aree STEM, e delle competenze logico-matematiche, informatiche, sociali, civiche e digitali, introducendo corsi post scuola, un laboratorio digitale mobile da 40 tablet, e attrezzatura per la robotica (Robot e Lego Spike).
«Fare scuola per noi significa attenzione e cura del bambino a 360°. Tanto sul piano didattico quanto su quello ludico-sociale. Al “Vanzo”, a “La Città dei Bambini” e alla “Sacro Cuore” cerchiamo di introdurre ogni bambino e bambina ad un’esperienza gioiosa dell’apprendere, fatta di libri, ma anche di esperienze pratiche, individuali e di gruppo». Per questo motivo, alla programmazione formativa tradizionale, IRPEA affianca anche molte attività sportive e ricreative come corsi di nuoto, acquaticità, psicomotricità, gioco-motoria, e corsi di musica. A cui si aggiungono anche gite scolastiche, uscite didattiche e centri estivi.
Per il benessere dei suoi iscritti, poi, la Fondazione si impegna ad implementare nei suoi spazi un ambiente emotivamente intelligente, in cui i bambini sono stimolati a gestire le emozioni proprie e altrui, e sviluppare connessioni positive con la società e l’ambiente esterno.
«Tutto questo non sarebbe possibile senza il prezioso contributo delle 57 persone impiegate nelle nostre scuole – confessa Cavaliere – Nel percorso educativo giocano davvero un ruolo fondamentale». Per informazioni: www.scuoleirpea.it
Artcolo pubblicato su La Difesa del Popolo del 19/10/2025:
https://www.difesapopolo.it/fondazione-irpea-il-nostro-essere-scuola-oltre-i-libri/
